Il glutatione o GSH altro non è che è una sostanza costituita da tre amminoacidi, nell’ordine acido glutammico, cisteina e glicina. E’ il più potente antiossidante che il nostro organismo produce autonomamente.
Esso funziona sacrificandosi!
Sì, proprio così, infatti dallo stato iniziale chiamato “ridotto” si ossida a sua volta catalizzando la neutralizzazione dell’acqua ossigenata (un potente radicale libero).
Questa sua grande capacità di ossidarsi, fa si che i radicali liberi presenti nel nostro organismo vengano eliminati proteggendo le proteine ed altri composti importanti per la nostra sopravvivenza.
Una volta compiuto il suo scopo, il glutatione ossidato, per riacquisire la sua proprietà di antiossidante, deve tornare alla forma iniziale “ridotta”. Il processo è particolare e in questo articolo non è necessario addormentarci con la chimica quindi ci basti sapere che questo GSH è di vitale importanza per le attività rigeneranti del nostro organismo.
Affinché il glutatione possa compiere le sue azioni è necessario che il nel nostro organismo siano presenti le giuste quantità di selenio (pesce) (frattaglie ), della Vitamina B2 e di niacina.
Le nostre cellule vengono costantemente attaccate dai radicali liberi e un’eccessiva concentrazione di sostanze tossiche a livello epatico, può limitare i livelli di glutatione, causando problemi al fegato.
Non è un caso, che il glutatione venga anche somministrato come antidoto diretto e “veloce” nell’avvelenamento da medicinali per esempio il paracetamolo.
Insomma, l’abbiamo capito che dobbiamo ringraziare il glutatione no?
Bene, ora veniamo al discorso sportivo. Partendo dalla consapevolezza che, in mancanza di attività fisica, siamo sempre e comunque soggetti e aggrediti dai radicali liberi, figuriamoci se nella nostra quotidianità inseriamo anche una disciplina sportiva.
Quando pratichiamo sport, compiamo sempre ed inesorabilmente una serie di movimenti che contrastando una forza, vedi un peso, la gravità, un percorso ecc.
Compiendo ripetutamente queste azioni aumentiamo il nostro consumo calorico e questo è un bene, ma indubbiamente produciamo materiale di scarto, come la combustione di una motore.
Aimè, non abbiamo il tubo di scappamento e lo scarto (radicali libere) rimane all’interno del nostro corpo (vedi anche articolo sulla supercompensazione).
Non dobbiamo temere perché sappiamo che dalla nostra parte abbiamo il glutatione! Esso, mettendosi al lavoro con il suo potere antiossidante, ristabilisce, nelle tempistiche opportune, l’equilibrio destabilizzato dalla nostra attività.
Ma allora come possiamo dare una mano a questo tripeptide naturale che tanto bene fa al nostro corpo?
Esiste anche la possibilità di implementare l’apporto di glutaione con degli integratori alimentare e considerando l’importanza attribuita ai radicali liberi nella comparsa di svariate patologie degenerative, questi supplementi alimentari sono da tenere nella giusta considerazione.
Gli antiossidanti concorrono nel ritardare l’invecchiamento, sostenere le difese immunitarie, salvaguardare l’integrità dei globuli rossi e degli occhi, per proteggere l’organismo sottoposto a radiazioni ionizzanti, dai metalli pesanti, ecc.
Assodato ciò è ragionevole pensare che una integrazione di glutatione o GSH possa aiutare il processo che ci libera dalle scorie della fatica post workout. Gli studi fatti in proposito non affermano con certezza questa ipotesi, ma in commercio si possono trovare numerosi prodotti antiossidanti e il GSH è fra questi la cui azione si può potenziare ricorrendo al contestuale utilizzo di altre molecole bioattive come selenio, vitamine del gruppo B, vitamina A, C o E.
Detto ciò vi lascio alle vostre considerazioni tranquillizzandovi sull’uso degli antiossidanti che, in questo periodo storico, sono l’unica alternativa ad una vita sempre più stressante e frenetica.