Per migliorare la propria performance, qual è il metodo di allenamento più adatto seguendo il principio della supercompensazione?
In genere, tutte le tipologie di allenamento seguono la logica della SUPERCOMPENSAZIONE, ma ne esistono alcuni che hanno quel qualcosa in più e sono gli allenamenti intervallati o più alla moda “interval training”. Essi prevedono l’alternarsi di uno sforzo fisico all’80% della frequenza cardiaca massima e di recupero dalla sforzo.
Questi sono allenamenti particolari perché “sorprendono” il corpo affaticandolo e costringendolo ad organizzarsi. Al tempo stesso però non sono estenuanti al punto tale da logorare il sistema, ma bensì, in una situazione di nutrizione completa e ben supportata, creano la giusta situazione per un miglioramento continuo ed esponenziale.
Per coloro che quindi vogliono uscire dalla clausura della sedentarietà un allenamento di questo tipo è la soluzione migliore ed un ottimo punto di partenza perché:
· prevede un’intensità graduale, misurata sulle proprie condizioni fisiche;
· non logora l’organismo;
· permette di attivare i processi rigenerativi e la ricostruzione fisica;
· da la sensazione di potercela fare anche se lontano dall’essere facile;
· aiuta nella perdita di peso e la tonificazione muscolare;
· è un allenamento completo anche in soli 20 minuti di lavoro, tra pausa e lavoro fisico effettivo.
L’interval Training è valido anche per gli atleti?
L’interval training non è solo per chi inizia a muoversi per migliorare la propria condizione di salute, ma fuziona altrettanto bene anche con gli atleti più evoluti che vogliono incrementare la loro prestazione.
Giustamente, più una persona è allenata e minore sarà il miglioramento via via che si prosegue nel percorso di allenamento, quindi è importante essere oculati nel non mettere in crisi costantemente l’organismo con gli stessi esercizi ma bensì cambiarli non solo nella tipologia, ma anche nella durata e nell’intensità.
Facciamo un esempio. Se sto eseguendo da tre settimane sempre la stessa tipologia di interva training e noto che la FC nei tempi di recupero tende ad abbassarsi molto velocemente avvertendo di essere subito pronto a ripartire, forse è tempo di cambiare o variare qualcosa perché il mio fisico ormai “non si sorprende più” a quello stimolo in definitiva sono più allenato, ho raggiunto un livello superiore. Quindi a questo punto se voglio proseguire nel miglioramento, devo tirare su l’asticella, variando l’esecuzione in molteplici fattore allo scopo di “sorprendere l’organismo”.
Conclusioni
Rispondendo alla domanda iniziale, possiamo dire che l’organismo per essere migliorato ha bisogno di essere messo in crisi, quindi sorpreso nella propria quotidianità. Solo in questo
modo si può attivare il meccanismo della SUPERCOMPENSAZIONE.
Le differenze fra coloro rispettano questo meccanismo e chi non lo fa sono enormi. Nel primo caso si ha un miglioramento della salute e delle prestazioni effettivo, a dimostrazione di ciò c’è la diminuzione della frequenza cardiaca a riposo, dimagrimento e forza muscolare in soli 46 giorni di allenamento eseguito tre volte alla settimana.
Mentre invece chi non rispetta la supercompensazione, invece, avrà la necessità di più Giorni di lavoro per raggiungere gli stessi risultati.
Spero questo mio ultimo articolo ti sia piaciuto e ti lascio il mio motto che ho scritto anche a titolo della mia pagina “un fisico in salute può essere performante, non il contrario”.