Francesco Trebbi
Tecnico federazione ciclistica italiana
Sono Francesco Trebbi, nato il 22 marzo del 1974. Cresciuto dando di calcio al pallone e sbucciandomi le ginocchia in una piccolissima frazione riminese dove io e i miei compagni vicini di casa eravamo riusciti a creare un campo di calcio con porta unica mentre le auto ci passavano rasenti. Tuttavia eravamo bambini felici e spensierati senza cellulare e videogiochi. Come abbiamo fatto a sopravvivere?
Gli anni passarono nella sperimentazione di diversi sport quando arrivò il periodo di Terminator e Rocky. Venni letteralmente affascinato dal mondo del culturismo. Molto ignorantemente non immaginavo minimamente che per trasformare il proprio corpo in quel modo, servisse molto altro oltre alla fatica e sacrificio. Tuttavia iniziai ad allenarmi in palestra con l’obiettivo di emulare quelli che al tempo furono i mei riferimenti: Arnold Schwarzenegger e Silvester Stallone. In 3 mesi feci letteralmente come il panettone. Già, sotto il peso della ghisa, oltre a provare una piacevole sensazione di pompaggio, scoprivo una sorprendente predisposizione genetica che mi avvantaggiava rispetto a tutti i frequentatori di quella palestra, tant’è che un giorno, nello spogliatoio, mi avvicinò un ragazzo e mi chiede, cosa stessi prendendo. Puoi immaginare la mia faccia, non sapevo minimamente a cosa alludesse. L’ingenuità del periodo lasciò presto posto alla triste realtà dei fatti. Non si trattava certo di semplici integratori, aminoacidi, proteine.
Abbandonato il culturismo, la mia esperienza nello sport è stata diversificata, credo di non dire una bugia se faccio prima ad elencare le discipline che non ho praticato. Durante le scuole superiori, ero quasi sempre all’aperto praticando calcio, baseball, tennis, basket e beach volley, quando un giorno, imbattendomi in una dimostrazione di Tae Kwon Do, venni letteralmente fulminato. Un’arte marziale coreana dove a differenza delle atre forme di combattimento, l’espressione atletica è qualcosa di straordinariamente scenografico e funambolico dove le moltissime tecniche in volo si intrecciano con velocità e potenza. Dovevo assolutamente provare anche questa. Sebbene il mio fisico non proprio esile e abbondantemente muscoloso mi fu d’intralcio, in un anno di pratica mi trasformai nuovamente. 1,76 cm per 70 kg di peso. Ero letteralmente diventato un gatto, agile, leggero ed anche potente!
Arriva il periodo della leva militare e devo abbandonare il Tae Kwon Do per intraprendere quella che poi diventerà la mia vita professionale, ovvero la carriera militare. Durante la formazione, trasferendomi a destra e sinistra fra gli aeroporti militari italiani, oltre alla possibilità di continuare comunque a fare sport, cresce in me l’esigenza e la passione di comprendere meglio il corpo umano, in particolare nell’ambito della fisiologia e della pratica basata sulle evidenze scientifiche. La carriera militare, oltre a disciplinarmi mi ha dato l’opportunità di diventare istruttore ginnico militare e la straordinaria opportunità di fare esperienza con aero soccorritori e piloti militari. Ritornato dopo il trasferimento in Romagna, nel 2008 conosco il ciclismo e fedele alla mia curiosità, sperimento anche questa disciplina che, per un individuo che nel suo background, ha conosciuto prevalentemente sport di forza e potenza, non è stato per nulla facile adattarvisi. La sella fu il problema minore, erano le mie fibre prevalentemente bianche ed ipertrofiche a dettare i limiti che mi facevano letteralmente crollare prematuramente. La mia conoscenza nell’ambito della fisiologia al tempo ancora acerba, mi indirizzò verso i testi che al tempo erano i capisaldi dell’allenamento ciclistico. Nel tempo persi kg ed acquistai resistenza, l’agilità era innata e sviluppata grazie alle arti marziali. Non ho conseguito trofei ne collezionato chissà quali vittorie, ma sicuramente avevo trovato la mia più grande passione, l’allenamento nel ciclismo.
Decisi di intraprendere il mio percorso formativo in Federazione ed anno dopo anno, insieme ad altri percorsi formativi collaterali, ho raggiunto il massimo livello previsto nel ciclismo: Direttore sportivo categorie internazionali.
Le competenze crescevano, ma prima di prendermi la responsabilità di una preparazione atletica vera e propria, volevo sapere anche i segreti e l’approccio che ha un vero professionista dell’allenamento. Così negli ultimi anni sono andato alla ricerca dei più famosi ed autorevoli tecnici e professionisti italiani ed internazionali per attingere conoscenze e di esperienze confrontandomi e spesso rompendogli letteralmente le scatole.
Un tassello importante nella mia formazione è stato il periodo nella Sport Science Academy dove ho potuto accrescere la mia cultura nell’ambito sportivo ma più importante è stato l’aver imparato a cercare e leggere le evidenze scientifiche sulle quali oggi appoggio l’80% del mio lavoro.
Negli anni, grazie alle conoscenze che ho accumulato, insieme ai professionisti con i quali oggi collaboro e mi confronto spesso, ho compreso che l’unica strada percorribile quando si parla di performance sportiva è la condivisione, il confronto e l’ascolto. La contaminazione consapevole di tutto questo, crea punti di vista differenti che stimolano l’analisi e facilitano le soluzioni oltre che accrescere la cultura professionale.
Sono davvero fiero di quello che oggi è diventata questa realtà italiana che ho chiamato 3B Training, dove la ricerca della performance passa prima dalla salute dell’individuo, perché “un fisico in salute può essere performante, mai il contrario”.